Quante volte ci lasciamo assorbire da problemi, polemiche o emozioni negative che ci coinvolgono?
Spesso, invece di alimentare queste situazioni, è più efficace scegliere di non concentrarsi su di esse, evitando di farle entrare nel proprio mondo interiore. Quando permettiamo a qualcosa di negativo di catturare la nostra attenzione, questa si traduce immediatamente nella nostra realtà emotiva.
Se non riusciamo a superare un evento negativo e ci troviamo intrappolati in una reazione emotiva, trattenere a forza queste emozioni è inutile. Piuttosto, è fondamentale ricordare che non dobbiamo gestire l’emozione in sé, ma il nostro atteggiamento, cioè il modo in cui ci rapportiamo alle circostanze. Questo atteggiamento può sempre essere modificato attivando la consapevolezza, intesa come presenza e vigilanza mentale nel momento presente.
Ad esempio, dopo un fallimento – come un colloquio di lavoro andato male – la reazione automatica può essere quella di lasciarsi andare a pensieri negativi. Invece, è possibile risvegliarsi da questa spirale e spostare il proprio focus tornando alla centratura e alla presenza consapevole. Chiedersi: “È questa la mia realtà? No, la mia realtà è un’altra”, e visualizzare la propria “diapositiva di destinazione”, ovvero l’immagine chiara e positiva del proprio obiettivo finale (ad esempio, avere un lavoro prestigioso e gratificante).
Non è necessario controllare ogni dettaglio della sceneggiatura della vita, ma trasmettere con chiarezza l’immagine del risultato desiderato. La mente, che spesso cerca giustificazioni, va rassicurata con un atteggiamento di accettazione: “Se va bene, va bene; se non va bene, va bene lo stesso”. Questo abbassa l’importanza dell’evento e attiva l’“algoritmo del beneficio”, che ci permette di interpretare ogni esperienza negativa come un’opportunità di crescita o un segnale che qualcosa di migliore ci attende.
In sintesi, le emozioni sono secondarie rispetto all’atteggiamento con cui le affrontiamo. Se abbiamo l’intenzione di considerare positivo ciò che sembra negativo, la realtà si modificherà di conseguenza. Anche nei momenti difficili, mantenere saldo il coordinamento dell’intenzione e il giusto focus ci prepara a ricevere sorprese piacevoli in futuro.
Questa capacità di gestione consapevole delle emozioni e dell’attenzione si fonda sul concetto di consapevolezza, definita in psicologia come la capacità di essere presenti a sé stessi e alle proprie esperienze senza giudizio, mantenendo un’attenzione vigile e intenzionale al momento presente. La consapevolezza permette di osservare i propri pensieri e stati emotivi, scegliendo come rispondere piuttosto che reagire automaticamente, e rappresenta uno strumento fondamentale per il benessere psicologico e la crescita personale.
In conclusione, coordinare intenzione e focus significa scegliere consapevolmente dove dirigere la propria attenzione, gestendo l’atteggiamento verso le esperienze e mantenendo la presenza mentale. Questo approccio non solo riduce l’impatto delle emozioni negative, ma favorisce un percorso di crescita e realizzazione personale.